Processo di Lavorazione
Raccolta del latte crudo appena munto, portato in caldaia di rame a 32–35 °C.
Coagulazione con caglio d’agnello, rottura della cagliata a granuli delle dimensioni di un chicco di riso.
Raccolta della massa caseosa e pressatura in stampi (pischeddas) di legno, il cui fondo reca il caratteristico “fiore” inciso, marchio di qualità e identità del produttore.
Salatura in salamoia per 8–12 ore per kg, quindi asciugatura e affumicatura su canne vicino al fuoco per 10–15 giorni.
Stagionatura in ambiente fresco e asciutto per almeno 4 mesi, con periodiche spennellature di miscela aceto–olio–sale per preservarne l’aroma.
Caratteristiche Organolettiche
Aspetto: forma cilindrica con scalzo alto, crosta dura, colore paglierino.
Pasta: friabile, con frattura “a roccia” e abbondanti occhiature fini; al taglio rilascia microcristalli di salatura.
Aroma: intenso e persistente, con sentori di latte cotto, erba fresca, note affumicate e leggere sfumature animali.
Gusto: pieno e sapido, spiccano piacevoli richiami di nocciola e fieno, con tendenza a leggere asprezze nelle stagionature più avanzate.
Abbinamenti e Conservazione
Perfetto da tavola accompagnato da miele millefiori, confetture di agrumi o mostarde, esalta il carattere con vini rossi corposi come Cannonau di Sardegna, Carignano del Sulcis o Brunello di Montalcino. In cucina arricchisce zuppe, fregula, pasta secca e si presta a grattuggiature fini su legumi e verdure. Conservare a 10–12 °C in cantina o frigorifero, avvolto in canovaccio e custodito su crusca o semola per mantenere umidità e forma.